Il costo sostenuto
per l'iscrizione potrà essere conteggiato nei € 500,00 ricevuti in busta paga
per formazione e aggiornamento da parte degli insegnanti di ruolo. A tal fine verrà
rilasciata fattura.
ARTE PER CRESCERE
le arti visuali come risorsa
educativa
Destinatari: insegnanti infanzia, primaria
e secondaria, educatori, coordinatori, atelieristi
Durata: 3 incontri da 3
ore ciascuno, il sabato dalle ore 9:30 alle ore 12:30
Formatore: Dott.ssa Siria
Bertorelli – coordinatrice Ticonzero
Contenuti
Fare
un laboratorio d’arte non significa essere artisti o far diventare artista
qualcuno, né tantomeno rinchiudersi nella specificità di una disciplina.
L’arte
è sempre stata soprattutto un linguaggio veicolare, utilizzato per raccontare e
riflettere sull’uomo, sulla natura, la storia, la religione, la scienza…fare
arte significa quindi fare esperienza di nuovi linguaggi, pensare, incontrare
difficoltà impreviste e trovare soluzioni nuove, praticando e migliorando il
nostro pensiero laterale, facendo crescere la fiducia nelle proprie
possibilità.
Obiettivi
- ampliare la
propria conoscenza sui linguaggi dell’arte del ‘900;
-
indagare e sperimentare nuove modalità di rappresentazione;
-
ampliare la capacità di osservazione e indagine critica;
-
potenziare la consapevolezza del sé;
-
sperimentazione tecniche espressive nuove e/o inconsuete.
Metodologia
Ogni incontro prevede proiezioni
tematiche sui movimenti dell’arte del ‘900, su esperienze laboratoriali
esemplificative, approfondimenti didattici e sperimentazioni laboratoriali.
“C’ERA UNA VOLTA…”
Le fiabe classiche nelle
tappe evolutive del bambino
Destinatari: educatori d’asilo nido, insegnanti della scuola dell’infanzia e
primaria, genitori, tutti coloro che si occupano nello specifico della cura dei
bambini dagli 0 ai 6 anni.
Durata: 3 incontri da
3 ore ciascuno, il sabato dalle ore 9:30 alle ore 12:30
Formatori:
Dott.ssa Simona Tonini – Pedagogista e counsellor professionale
(Iscrizione n.A1864)
Dott.ssa Siria
Bertorelli – coordinatrice Ticonzero
Contenuti
A
cosa servono le fiabe: i grandi temi comuni (il bene ed il male, il principio
di piacere e quello di realtà, i valori, la morale, i personaggi, le prove da
superare, il conflitto edipico, il pensiero magico, il lieto fine);
La
fiaba e lo sviluppo psicologico del bambino;
La
fiaba a scuola e la programmazione pedagogica; la scelta delle fiabe a seconda
dell’età, le qualità del narratore, il fascino della voce, l’ora della fiaba;
il ruolo osservativo dell’insegnante e un piccolo test “rilevatore”
dell’esperienza svolta coi bambini;
Panoramica
sull’editoria contemporanea: gli albi illustrati, le grandi raccolte, proposte
editoriali classiche e nuovi prodotti.
La
fiaba nei disegni dei bambini: una proposta di progetto.
Una
fiaba dei fratelli Grimm a confronto con una fiaba orientale; differenze e
similitudini sociali, culturali e valoriali.
Obiettivi
- ampliare la propria conoscenza sui linguaggio della fiaba classica;
- avere una panoramica sull’editoria contemporanea del settore;
- guidare il bambino nella conoscenza del proprio mondo emotivo;
- apprendere nuovi schemi di comportamento al fine di far fronte in maniera efficace ai piccoli disagi e conflitti quotidiani;
- potenziare la consapevolezza e la fiducia in sé stessi.
Metodologia
Prima
parte teorica, proiezioni con ausilio di slides e di riferimenti bibliografici
specifici.
Seconda
parte esperienziale e laboratoriale, per la pratica reale degli apprendimenti.
TEATRO SOCIALE
Non guardarmi, non ti sento
Destinatari: Insegnanti scuola
Primaria, Educatori per minori
Durata: 3 incontri da
3 ore ciascuno, il sabato dalle ore 9:30 alle ore 12:30
Formatore: Massimiliano Bozzoni,
formatore di Teatro Sociale
Obiettivi
Sviluppo
del concetto di attenzione, ascolto e relazione attraverso la pratica di teatro
sociale.
Il
percorso intende offrire una serie di nozioni di carattere teatrale sociale,
legate a problematiche sempre più diffuse tra gruppi di bambini: la difficoltà
di relazionarsi e di esprimere adeguatamente un pensiero emotivo, a causa dei
tempi e dei modi di comunicare artificiali e ristretti nel tempo, che la
società impone.
Strutturare
una relazione adeguata con chi è diversamente abile nella fase di comunicazione
e relazione; il corpo diventa il linguaggio cardine per stimolare un linguaggio
più ricercato e corretto, di carattere verbale.
Contenuti
Tre
incontri che avranno i seguenti temi:
L’ascolto
corporeo come elemento di comunicazione
Il
controllo del corpo come elemento di percezione
Il
linguaggio del corpo come elemento di relazione
Metodologia
Esercizi di
teatralità corporea
Scrittura
Relazione e
rappresentazione attraverso la musica e gli oggetti
Verbalizzazione
dell’agire
IL CORPO IN MOVIMENTO
La motricità come
fondamentale sorgente di conoscenza nello sviluppo del bambino
Destinatari: Educatori
d’asilo nido, insegnanti della scuola dell’infanzia, genitori, tutti coloro che
si occupano nello specifico della cura dei bambini dagli 0 ai 6 anni
Durata: 2 incontri da 3 ore ciascuno, il sabato dalle ore 9:30 alle
ore 12:30
Formatore: Dott.ssa Cecilia Doneda insegnante
della scuola dell’infanzia e psicomotricista funzionale
La fascia d’età che va dagli 0 ai 6 anni è un
periodo fondamentale per lo sviluppo psico-fisico del bambino. Attraverso un
uso sempre più coordinato e discriminato del corpo, il bambino estende le
proprie conoscenze ed acquisisce una dominanza degli elementi che costituiscono
il mondo degli oggetti, sottolineando che è intorno al corpo ed in riferimento
ad esso che si stabiliscono le prime nozioni spaziali. Il movimento diventa uno strumento essenziale per promuovere la
crescita del bambino, in relazione a se stesso ed agli altri. Questo percorso,
articolato in due incontri, fa riferimento alla Psicomotricità Funzionale in
quanto SCIENZA sostanziata da basi neurofisiologiche e fondata sul principio
dell’educazione globale dell’uomo. Avvalendosi di un metodo
pedagogico, si avvicina molto al mondo esperienziale dell’asilo nido e
della scuola dell’Infanzia.
Il punto cardine della Psicomotricità
Funzionale è l’ESPERIENZA, intesa come tutte le diverse attività agite per
mezzo del MOVIMENTO, correlate all’AMBIENTE (inteso come relazione con…) ed
all’evoluzione PSICO-AFFETTIVA.
Obiettivi
- Conoscere la Psicomotricità Funzionale nelle
sue principali linee teoriche;
- Individuare le finalità, i destinatari e le
modalità operative della Psicomotricità Funzionale;
- Focalizzare i principali concetti della
Scienza;
- Approfondire gli stadi di sviluppo della
prima infanzia;
- Vivere direttamente delle esperienze
psicomotorie funzionali;
- Osservare le diverse implicazioni che le
esperienza globali possono apportare allo sviluppo del bambino;
- Riflettere circa le implicazioni del “nostro
fare attraverso il corpo ed il movimento” sul processo di crescita degli
stessi.
Metodologia
Oltre ad una parte teorica in merito alla
Psicomotricità Funzionale avremo modo di riflettere personalmente ed in gruppo,
in qualità di care-giver, circa le priorità che perseguiamo nella nostra
professione di educatori e quale valore attribuiamo alle varie esperienze ed
occasioni di crescita che offriamo.
Durante gli incontri verrà chiesto di “fare
esperienza”, per meglio comprendere l’essenza della Psicomotricità Funzionale (si consiglia un abbigliamento comodo).
LA SCUOLA E L’ALUNNO CON AUTISMO
Ruoli e buone pratiche di inclusione
Destinatari:
Insegnanti
scuola primaria e secondaria, educatori, assistenti ad personam
Durata: 1 incontri da
3 ore, il sabato dalle ore 9:30 alle ore 12:30
Formatore: Dott.ssa
Silvia Bonomini - psicologa ed educatrice
Tra
tutte le figure professionali che lavorano all’ interno della scuola
(insegnanti curriculari, insegnanti di sostegno, educatori) e tra i genitori di
bambini con autismo, si manifesta tutti gli anni una forte apprensione
associata a speranza e grandi attese relativamente alla qualità delle
prospettive educative e della vita di relazione che i bambini e i ragazzi con
autismo sperimenteranno all’interno di un contesto altamente specifico come è
la scuola.
La scuola, seconda soltanto alla famiglia come luogo educativo e di permanenza, è certamente un momento fondamentale per il ragazzo, la famiglia e la società. Si deve pertanto avvalere di buone pratiche didattiche, educative e assistenziali per poter fronteggiare questo complesso problema, che richiede sempre più formazione specifica, materiali e strumenti ad hoc.
La scuola, seconda soltanto alla famiglia come luogo educativo e di permanenza, è certamente un momento fondamentale per il ragazzo, la famiglia e la società. Si deve pertanto avvalere di buone pratiche didattiche, educative e assistenziali per poter fronteggiare questo complesso problema, che richiede sempre più formazione specifica, materiali e strumenti ad hoc.
Obiettivi
- conoscere i riferimenti teorici e normativi;
- capire quali sono i ruoli, cosa deve fare ognuno e come deve collaborare un team all’ interno della scuola (insegnanti curricolari, insegnanti di sostegno, educatori, specialisti, famiglia)
- apprendere quali sono gli strumenti che si possono utilizzare e come strutturare l’ ambiente scolastico;
- ampliare la conoscenza rispetto alle strategie educative da utilizzare a scuola;MetodologiaL’ incontro prevede la proiezione di slides per gli aspetti più teorici e normativi, la condivisione di strumenti e tecniche specifiche ed un momento di discussione.
ESPLORAZIONI GRAFICHE
l’evoluzione del disegno nelle tappe evolutive del bambino
Destinatari: educatori d’asilo nido, insegnanti della scuola dell’infanzia e
primaria, genitori, tutti coloro che si occupano nello specifico della cura dei
bambini dagli 0 ai 6 anni.
Durata: 2 incontri da
3 ore ciascuno, il sabato dalle ore 9:30 alle ore 12:30
Formatori: dott.ssa Nicole Sarti – psicologa e coordinatrice di asilo nido
dott.ssa Siria
Bertorelli – coordinatrice Ticonzero
Il
disegno, come il gioco, rappresenta per il bambino una modalità espressiva di
grande importanza e spontaneità attraverso cui comunica la sua percezione del
mondo. Il bambino piccolo mentre disegna non copia fedelmente la realtà, ma ne
rappresenta gli aspetti che per lui hanno più importanza.
Negli
ultimi anni la ricerca sul disegno infantile si è rivolta verso un punto di
vista concettuale, che considera il disegno come un prodotto derivante da più
fattori come la richiesta, l'esecuzione, le intenzioni comunicative e il tempo.
L'osservazione
del disegno infantile diventa uno strumento utile per le figure educative per
la comprensione dello stato emotivo del bambino e del raggiungimento delle
tappe evolutive, prendendo in considerazione il contesto in cui si trova il
soggetto e quali sono i fattori che possono influenzare l'attività grafica.
L'attività
grafica è una modalità di espressione dello stato emotivo, e tra i vari aspetti
che si possono osservare nel disegno infantile alcuni rivestono un ruolo
rilevante: il colore e il suo significato nell'espressione delle emozioni, il
contenuto del disegno e il significato nel disegno libero, il disegno come
espressione di uno stato emotivo: l'autoritratto e il disegno dell'albero, la
rappresentazione delle relazioni, il disegno della famiglia e della casa.
Obiettivi
-
conoscere l’evoluzione del disegno del bambino nelle sue principali tappe
evolutive;
-
approfondire gli stadi di sviluppo della prima infanzia;
-
applicare una metodologia di osservazione del bambino durante l'attività
creativa;
-
elaborare strumenti per sostenere lo sviluppo creativo del bambino;
-
sperimentare la valenza espressiva nella pratica artistica.
Metodologia
Prima
parte teorica, proiezioni con ausilio di slides e di riferimenti bibliografici
specifici. Seconda parte laboratoriale con focus sulla letteratura per
l’infanzia riguardante il tema del disegno del bambino.
I LIBRI DA ZERO A TRE ANNI
Le immagini e la narrazione
Destinatari: educatori d’asilo nido, bibliotecari, animatori 0-3, genitori
Durata: 1 incontri da
3 ore, il sabato dalle ore 9:30 alle ore 12:30
Formatore:
Dott.ssa Siria Bertorelli – coordinatrice Ticonzero
Il libro per la primissima infanzia ha sempre un doppio
destinatario: uno è l’adulto che lo sceglie, l’altro è il bambino stesso. Tra i
numerosissimi titoli che trovano l’indicazione 0-3 anni ci sono libri con i
buchi, in carta, in cartone pesante, in plastica, in legno, in materiali
morbidi ecc…
Verso questi oggetti con le figure i bambini sviluppano
anche un’affezione particolare, e anche la fruibilità dell’oggetto libro
andrebbe progettata: oggi in molti nidi sono presenti gli angoli lettura.
E’ molto importante che i bambini siano messi a
contatto con una pluralità di immagini e stili, stimolando in questo modo la
formazione di un pensiero critico, oltre che un primo approccio all’educazione
visiva.
L’incontro propone una panoramica delle principali
tipologie di libri e delle case editrici dedicate sulla base di una scelta di
qualità, nell’idea che anche i più piccoli abbiano il diritto di un’educazione
al bello.
Obiettivi
- ampliare la
propria conoscenza sulla letteratura per l’infanzia 0-3 anni;
-
sperimentare modalità di animazione della lettura;
□ STRUTTURA dell’ INCONTRO
- Gli albi con le figure
- Perché sono necessari i libri?
- Come utilizzare i libri, libri preziosi e libri per giocare
- Come scegliere un libro per bambini così piccoli?
- Panoramica dell’editoria contemporanea
- Dove trovare i libri adatti alla fascia 0-3?
Metodologia
Prima
parte teorica, con presentazione di un’ampia selezione di libri 0-3;
Seconda
parte laboratoriale, leggere e animare un libro.
LA RELAZIONE CON LE FAMIGLIE
come gestire i colloqui
con i genitori
Destinatari:
insegnanti
scuola dell'infanzia, insegnanti scuola primaria, educatrici asilo nido,
assistenti ad personam, operatori dei servizi per l'infanzia.
Durata: 1 incontro da
3 ore, il sabato dalle ore 9:30 alle ore 12:30
Formatori: dott.ssa Nicole Sarti – psicologa e coordinatrice di asilo nido
Nei
servizi rivolti all'infanzia la famiglia è l'interlocutore principale e più
importante a cui le insegnanti e le educatrici si rivolgono.
Alle educatrici
spesso è richiesto di accogliere le preoccupazioni e le domande dei genitori
per possibili problemi nello sviluppo o nel comportamento del bambino.
Durante
l'anno scolastico i colloqui con i genitori richiedono un impegno comunicativo
particolarmente difficile da gestire dalle educatrici, in quanto viene
richiesto un confronto su tematiche delicate che riguardano il bambino.
La
relazione con le famiglie nella scuola dell'infanzia e nell'asilo nido deve
essere co-costruita attraverso la fiducia e la collaborazione per arrivare a
una efficace alleanza educativa.
Obiettivi
-
approfondire le tematiche principali da affrontare durante i colloqui con i
genitori;
-
conoscere le modalità comunicative più appropriate per garantire la continuità
educativa fra casa e scuola;
-
sperimentare modalità alternative e strategie di gestione delle situazioni
difficili;
-
condividere esperienze professionali e di problem solving.
Metodologia
Prima
parte teorica, proiezioni con ausilio di slides e di riferimenti bibliografici
specifici. Seconda parte di discussione e confronto.
LO STRESS LAVORO CORRELATO
il burn-out nelle professioni
educative
Destinatari Insegnanti scuola
dell'infanzia, insegnanti scuola primaria e secondaria, educatrici asilo nido,
assistenti ad personam, operatori dei servizi per l'infanzia.
Durata: 1 incontro da 3
ore, il sabato dalle ore 9:30 alle ore 12:30
Formatori: dott.ssa Nicole Sarti – psicologa e coordinatrice di asilo nido
La
maggior parte degli studi internazionali ha confermato l'esistenza di categorie
professionali che risultano più esposte al rischio di stress.
Tra
queste professioni emerge in particolar modo quella dell’insegnante e delle figure educative che si occupano della
prima infanzia.
La figura educativa si differenzia da
altre potenzialmente meno soggette a fattori di stress per una caratteristica
principale: si tratta di
una helping profession, ovvero una
professione che fonda la sua attività nel prendersi cura.
Prendersi
cura e soprattutto educare nei servizi rivolti all'infanzia prevede un carico
di responsabilità molto importante nei confronti del bambino e della famiglia.
Esiste
una correlazione tra le condizioni stressogene a cui
vengono sottoposte le figure educative e l’evolversi di una situazione di malessere lavorativo: vivere
situazioni stressanti in modo continuativo può portare a una particolare
condizione di disagio definito
Burnout.
Obiettivi
- saper riconoscere
una situazione lavorativa che genera stress;
- conoscere gli
effetti dello stress sul benessere fisico e psicologico;
- aumentare la
consapevolezza delle conseguenze dello stress sul proprio lavoro;
- sperimentare
modalità alternative e strategie di gestione delle situazioni difficili;
- condividere
esperienze professionali e di problem solving.
Metodologia
Prima
parte teorica, proiezioni con ausilio di slides e di riferimenti bibliografici
specifici. Seconda parte di discussione e confronto.
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